sabato, Luglio 27, 2024

L’industria calzaturiera italiana. Futuro e high-tech.

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L’industria calzaturiera sta già sperimentando l’integrazione dell’alta tecnologia nei suoi processi produttivi. Secondo Roberto Carlone, presidente del gruppo Newlast, l’obiettivo è
quello di raggiungere un processo completamente integrato, partendo dalla progettazione della forma fino alla vendita della scarpa stessa, per ottenere prodotti di alta qualità e un servizio orientato al cliente.

L'industria calzaturiera italiana hight tech
L’industria calzaturiera italiana hight tech

Dal 1990, il gruppo Newlast ha cambiato, ottimizzato e automatizzato ogni fase della produzione di forme per scarpe, rivoluzionando un settore che per lungo tempo è rimasto ancorato a processi obsoleti e manuali, rendendolo dunque in grado di rispondere efficacemente
alle esigenze di un mercato sempre più esigente, globalizzato e informatizzato.

Tra le ultime innovazioni tecnologiche ci sono i sistemi SDF per la produzione completa della forma per scarpe, la macchina per la marcatura automatica SDMARK, il software S.L.I.M. 4.0 per la gestione integrata di tutte le fasi tecniche della produzione di forme e le fasi di marcatura laser, le macchine per la digitalizzazione dei piedi dei clienti e la piattaforma Right Shoes, che aiuta i marchi a creare e analizzare un database digitale dei piedi dei clienti, al fine di fornire assistenza qualificata al cliente e individuare la taglia perfetta durante l’acquisto online o in negozio.

l settore calzaturiero italiana è senz’altro uno dei pilastri del Sistema Moda. Conta ca. 3.700 aziende, oltre 72.000 addetti e un saldo commerciale attivo (5,4 miliardi nel 2022). Nel 2021 il fatturato delle 170 aziende analizzate (con oltre 10 milioni di fatturato) evidenzia una “ripresa a V” a 9,5 miliardi di euro, in crescita del 21%.

L’integrazione dell’alta tecnologia nella produzione delle scarpe ha permesso di migliorare la qualità dei prodotti offerti e di fornire un servizio più efficiente ai propri clienti. Inoltre, l’utilizzo di quest’ultima ha permesso alle aziende del settore di ridurre i costi di produzione
e di migliorare la loro competitività sui mercati internazionali.

L’industria calzaturiera italiana è in costante evoluzione e deve affrontare diverse sfide per rimanere competitiva sui mercati internazionali. Una delle principali sfide per il settore è l’aumento dei costi dei materiali e delle spedizioni, che molti marchi hanno provveduto ad assorbire da soli e congelare i prezzi per almeno una selezione di prodotti.

Inoltre, si deve far fronte alle tensioni della catena di approvvigionamento, che si sono acuite per via degli strascichi post pandemia.
I tempi di consegna più lunghi rispetto ai rivenditori di abbigliamento, che si estendono a mesi, anziché a settimane, stanno causando problemi ai rivenditori e all’industria delle calzature.

Il settore ha comunque dimostrato una grande resilienza e adattabilità nel corso degli anni. Secondo uno studio Allianz Trade, oggi
ci si ritrova a competere sui mercati internazionali con i produttori dei paesi emergenti, che possono contare su costi di manodopera più bassi. Per rimanere competitivi, gli attori del settore devono continuare a innovare e adottare nuove tecnologie per migliorare la qualità dei
prodotti offerti e fornire un servizio più efficiente ai propri clienti.

In sintesi, le sfide future dell’industria calzaturiera italiana includono sia l’aumento dei costi di spedizioni e dei materiali, le tensioni della catena di approvvigionamento e la forte concorrenza con i produttori dei Paesi emergenti. Tuttavia, l’industria calzaturiera italiana ha dimostrato una grande
resilienza e adattabilità nel corso degli anni ed è pronta ad affrontare queste sfide con innovazione e tecnologia.

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