martedì, Luglio 1, 2025

Un’analisi approfondita del Cybercrime nell’era dei dati (Europol IOCTA 2025)

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Nel Rapporto Europol “STEAL, DEAL AND REPEAT – HOW CYBERCRIMINALS TRADE AND EXPLOIT YOUR DATA (IOCTA 2025)” emerge l’evoluzione e la sofisticazione della criminalità informatica nel panorama globale. Il rapporto disegna un quadro dettagliato di un ecosistema criminale altamente organizzato, resiliente e in costante adattamento, dove i dati sono diventati la risorsa più preziosa e l’intelligenza artificiale un acceleratore senza precedenti delle attività illecite.

I Dati come fulcro del Cybercrime

Una delle rivelazioni centrali del rapporto è la trasformazione dei dati in una merce preziosa, sia come obiettivo diretto di attacchi (come nel caso dei ransomware) sia come strumento per facilitare ulteriori reati (frodi, estorsioni, sfruttamento). Interi mercati clandestini prosperano sulla compravendita di informazioni personali e aziendali, credenziali di accesso, e persino l’accesso a reti aziendali compromesse. Questo fenomeno ha abbassato drasticamente la barriera tecnica per i criminali, consentendo anche a individui con competenze limitate di condurre attacchi sofisticati grazie a piattaforme “crime-as-a-service”.

L’Impatto dell’intelligenza artificiale generativa

Il Rapporto Europol 2025 dedica ampio spazio all’uso crescente dell’intelligenza artificiale generativa, inclusi i Large Language Models (LLM), per potenziare gli attacchi di ingegneria sociale. I criminali sono ora in grado di creare messaggi di phishing, SMS e messaggi vocali iper-realistici e personalizzati, adattandoli al contesto culturale e ai dettagli personali delle vittime con una precisione allarmante. L’IA viene anche impiegata per automatizzare e ampliare le operazioni criminali, rendendole più scalabili, difficili da rilevare e aumentando notevolmente il tasso di successo delle frodi. Deepfake vocali e chatbot truffaldini consentono campagne di frode su larga scala, mettendo a rischio anche gli utenti più esperti.

La Crescita dei “Broker di Accesso Iniziale” e “Broker di Dati”

 Un aspetto cruciale dell’ecosistema criminale evidenziato dal rapporto è la fioritura di attori specializzati. I “Initial Access Broker” (IAB) vendono credenziali VPN e RDP aziendali a gruppi ransomware, sfruttando configurazioni errate dei sistemi e errori umani per ottenere l’accesso iniziale agli ambienti aziendali. Parallelamente, i “Data Broker” stanno diversificando le loro operazioni su più piattaforme, inclusi il dark web e canali di messaggistica cifrata, per aumentare la loro resilienza contro le operazioni delle forze dell’ordine. Questi mercati clandestini offrono strumenti basati su IA, rendendo possibili “azioni automatiche personalizzate” che permettono di customizzare le attività di attacco anche senza essere esperti.

Le tattiche evolvono: Infostealers e credenziali rubate

Il rapporto descrive come malware, esempio Lumma e RedLine, classificati come “Infostealers-as-a-Service”, siano in grado di raccogliere cookie del browser, token di sessione e impronte digitali, permettendo agli attaccanti di impersonare il personale e bypassare i protocolli di autenticazione a più fattori (MFA). Questo rende la sicurezza dell’identità e dell’accesso primordiale. Senza solide difese degli endpoint e rilevamento delle violazioni, anche le piccole imprese sono esposte a rischi significativi.

La metamorfosi della criminalità organizzata

Il rapporto evidenzia come la criminalità organizzata si stia adattando rapidamente ai progressi digitali, utilizzando la tecnologia per espandere la propria portata, migliorare le proprie capacità ed eludere le forze dell’ordine. Non più vincolata a strutture tradizionali, la criminalità organizzata ha mutato in un mondo plasmato dall’instabilità globale, dalla digitalizzazione e dalle tecnologie emergenti. I criminali sfruttano le infrastrutture digitali per nascondere le loro attività dalle forze dell’ordine, mentre i dati emergono come la nuova valuta del potere, rubati, scambiati e sfruttati da attori criminali.

Sfide e raccomandazioni per le Forze dell’ordine

L’Europol sottolinea la necessità di risposte politiche coordinate a livello dell’UE, norme armonizzate sulla conservazione dei dati e sforzi urgenti per aumentare l’alfabetizzazione digitale. La crescente complessità degli strumenti e delle tecniche criminali, unita all’uso di app di messaggistica cifrata end-to-end (E2EE), complica il lavoro delle forze dell’ordine nel tempo utile per le indagini. Per contrastare queste minacce crescenti, l’Europol propone l’accesso legale ai contenuti cifrati tramite cooperazione con fornitori e legislatori, una normativa UE armonizzata sulla conservazione dei metadati e campagne di alfabetizzazione digitale mirate.

Sintetizzando ulteriormente, il Rapporto Europol 2025 dipinge un quadro preoccupante di un panorama del cybercrime in rapida evoluzione, dove i dati sono centrali e l’intelligenza artificiale sta rivoluzionando le tattiche criminali. La capacità di comprendere e contrastare questa “economia nascosta” dei dati rubati è cruciale per la sicurezza dei cittadini e delle imprese europee.

L’era dei dati ha plasmato un nuovo campo di battaglia, e la nostra capacità di proteggerli determinerà la nostra sicurezza futura.

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