L’Italia entra nella scena mondiale del calcolo quantistico in un momento decisivo: l’Europa spinge per costruire una propria sovranità digitale, mentre gli Stati Uniti e la Cina consolidano le loro posizioni. In questo contesto il nostro Paese si propone come hub strategico, grazie a un mix di infrastrutture, politiche nazionali e partner industriali d’avanguardia. Perché il quantum computing oggi è troppo importante per non essere considerato?

Perché il quantum computing è una partita strategica
Il quantum computing non è solo un’innovazione tecnologica: è una leva di trasformazione capace di impattare crittografia, materiali, farmaceutica, logistica, finanza, e persino la difesa. La Commissione europea, nella sua “Quantum Europe Strategy”, sottolinea che l’UE non può permettersi di restare spettatrice: “nonostante i progressi, stiamo perdendo terreno nell’ottimizzare le capacità in opportunità di mercato”.
- Le tecnologie quantistiche promettono potenze di calcolo (o modulazioni) che sfidano l’attuale paradigma.
- La sicurezza nazionale (ad esempio crittografia, network quantistico) è legata alla supremazia in questo campo.
- Le competenze e l’ecosistema quantistico diventano attrattori di investimenti, talenti e industrie.
L’Italia: una strategia quantistica nazionale
A luglio 2025 il Strategia Italiana per le Tecnologie Quantistiche è stata ufficialmente approvata. Il documento disegna un ecosistema per potenziare le infrastrutture nazionali di quantum, promuovere applicazioni industriali, formare talento quantistico, garantire l’adozione etica e sicura della tecnologia. L’Italia non resta ai margini. Ecco alcune azioni chiave:
- La creazione di un hub quantistico in Lombardia, con la partecipazione di D-Wave e IonQ.
- La pianificazione di infrastrutture quantistiche anche in ambito pubblico-privato, ricerca e industria.
- L’allineamento con la strategia europea: l’Italia si impegna nel contesto del Quantum Europe Strategy e si prepara al futuro “Quantum Act” europeo.
Opportunità, rischi industriali e missioni applicative
L’hub quantistico in Italia non è solo un laboratorio accademico: punta alle applicazioni industriali con impatti reali. Le aree chiave includono:
- Materiali avanzati e chimica quantistica: simulazioni che oggi richiedono super-computer classici.
- Logistica & ottimizzazione: problemi complessi (routing, supply chain) che un computer classico fatica a risolvere.
- Farmaceutica e ricerca clinica: scoperta di nuovi farmaci grazie alla capacità di simulare molecole quantistiche.
- Sicurezza e crittografia: la cyber-sicurezza futura sarà legata anche al quantum key distribution (QKD) e alla resistenza alle minacce quantistiche.
Essere protagonisti in questo campo non è automatico. Ecco alcune delle criticità:
- Fuga di talenti e “brain-drain”: l’Europa (e l’Italia) rischiano di perdere startup e ricercatori verso USA o Cina, attirati da condizioni migliori.
- Frammentazione europea: la strategia Quantum Europe evidenzia che gli stati membri operano ancora con roadmap disparate, il che limita scala ed efficacia.
- Tempi lunghi e ritorno incerto: la tecnologia è ancora emergente, non tutte le promesse sono immediatamente realizzabili. Si tratta di investimenti strategici con orizzonte medio-lungo.
- Sovranità digitale: evitare che l’Italia diventi “la pista d’atterraggio” di tecnologie estere, ma piuttosto sviluppi una filiera domestica.
L’Italia parte con alcuni punti di forza:
- Un’eccellenza nella ricerca (università, enti di ricerca) già coinvolta in progetti quantistici.
- La presenza di poli tecnologici e infrastrutture HPC (es. “Leonardo”) che facilitano la transizione verso sistemi ibridi quantistici-classici.
- Un posizionamento geografico ed economico che può fungere da ponte tra Europa, Mediterraneo e startup.
- Il contesto politico che ha riconosciuto la tecnologia quantistica come priorità strategica.
Roadmap prevista
- 2025-2026: attivazione infrastrutture, hub in Lombardia, partenariati industriali, formazione di base.
- 2027-2030: prima generazione di applicazioni industriali quantistiche, startup attive, utenti pilota, interoperabilità con sistemi classici.
- 2030 in avanti: maturazione della filiera, sistema di produzione europeo di chip quantistici, vera autonomia tecnologica e sfruttamento commerciale su larga scala.
L’Italia è in partita per diventare protagonista nella nuova era del calcolo quantistico. Tutti gli elementi che convergono verso un obiettivo ambizioso. Ma l’opportunità è grande solo se accompagnata da visione, investimenti concreti, governance efficace e sinergia tra ricerca, industria e governo. Non si tratta semplicemente di ospitare un centro: si tratta di costruire un ecosistema quantistico che generi valore, non solo tecnologie.

