Il recente “Rapporto sulla competitività dei settori produttivi” pubblicato dall’Istat svela una correlazione significativa tra il livello di digitalizzazione delle imprese italiane e il loro dinamismo, produttività e competitività. Il report fornisce una visione chiara e comprensiva di come la digitalizzazione stia plasmando il panorama competitivo delle imprese italiane. Investire in tecnologie avanzate e in strategie di digitalizzazione non è più un’opzione, ma una necessità per quelle imprese che desiderano rimanere competitive in un mercato globale sempre più esigente e interconnesso.
L’evoluzione dei KPI per l’innovazione:
Contesto macroeconomico e impatto della digitalizzazione: Si esaminano gli effetti combinati della pandemia e della crisi energetica sul tessuto produttivo italiano. Il 2023 è stato un anno di incertezze amplificate dalle tensioni geopolitiche. Nonostante ciò, l’Italia ha visto una crescita del PIL reale dello 0,9%, sostenuta principalmente da investimenti e consumi finali. In questo scenario, la digitalizzazione emerge come un fattore chiave per le imprese per navigare attraverso le turbolenze economiche globali.
Dinamiche di competitività e investimenti in ICT: Le imprese che hanno abbracciato la digitalizzazione sono state in grado di migliorare significativamente la loro competitività. L’investimento in tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT) è stato particolarmente prominente, registrando un aumento del 4,7% nel 2023, una cifra che indica un forte impulso verso la modernizzazione e l’adattamento tecnologico.
Performance delle imprese digitalizzate: Il rapporto sottolinea che le imprese più digitalizzate non solo hanno affrontato meglio le sfide economiche recenti, ma hanno anche mostrato una maggiore capacità di generare nuove opportunità di business. Queste imprese tendono a essere più dinamiche e aperte a nuovi modelli di business, includendo strategie come l’open innovation e la collaborazione con startup e centri di ricerca.
Importanza della misurazione dell’innovazione: Una delle raccomandazioni chiave del rapporto è l’implementazione di sistemi di misurazione dell’innovazione più sofisticati nelle imprese. Questo non solo aiuterebbe le imprese a monitorare l’efficacia delle loro iniziative di digitalizzazione, ma anche a ottimizzare continuamente i loro processi e prodotti in risposta alle dinamiche di mercato in rapido cambiamento.
Impatti sul mercato del lavoro: La digitalizzazione ha anche implicazioni significative per il mercato del lavoro. Le imprese digitalizzate tendono a creare posti di lavoro più qualificati e a richiedere competenze avanzate, contribuendo così a un innalzamento del livello di istruzione e formazione richiesto. Questo aspetto sottolinea l’importanza delle politiche di formazione e aggiornamento professionale in risposta alle esigenze del mercato del lavoro moderno.
Prospettive future: Guardando al futuro, il rapporto dell’Istat prevede che la tendenza verso una maggiore digitalizzazione continuerà a crescere, spingendo le imprese italiane a rimanere all’avanguardia nella tecnologia per mantenere la loro competitività su scala globale. Ciò sarà particolarmente critico in settori ad alta intensità tecnologica come il manufacturing avanzato, la biotecnologia e l’energia rinnovabile.
Queste tendenze dimostrano inequivocabilmente che la strada verso il successo economico nel XXI secolo passa attraverso l’innovazione digitale evidenziando come, nonostante le sfide macroeconomiche e gli shock esterni recenti, le imprese che hanno investito in tecnologie digitali mostrano una resilienza e una capacità di adattamento superiore.