giovedì, Novembre 21, 2024

La chiave per la competitività dell’Europa (il rapporto Draghi – set2024)

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The Future of European Competitiveness”, noto come rapporto Draghi. Questo documento è il risultato di un anno di analisi e riflessioni, e delinea le principali sfide che l’Unione Europea deve affrontare per mantenere la propria competitività globale. Tra i temi centrali del rapporto spicca l’importanza dell’innovazione per rilanciare l’economia europea, affiancata dalla necessità di affrontare questioni chiave come la decarbonizzazione e l’indipendenza strategica sulle materie prime e tecnologie avanzate.

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Innovazione (Una necessità per la crescita economica Europea)

Il rapporto evidenzia come l’innovazione tecnologica avanzata sia fondamentale per stimolare la crescita economica dell’Unione Europea e migliorare la competitività globale. Sebbene si produca un numero consistente di pubblicazioni scientifiche, la qualità di queste ricerche e il numero di brevetti sono inferiori rispetto ad altre potenze globali come la Cina e gli Stati Uniti. Questo divario si estende anche alle start-up tecnologiche, dove l’Europa ha meno unicorni (aziende valutate oltre un miliardo di dollari) rispetto agli Stati Uniti.

Inoltre, l’Europa deve affrontare un serio ritardo nelle tecnologie digitali, con un gap crescente in settori cruciali come l’intelligenza artificiale e la cybersecurity. L’assenza di un ambiente favorevole per le imprese innovative, unitamente a regolamentazioni troppo rigide, costringe molte start-up europee a spostarsi all’estero per crescere. Il risultato è una fuga di talenti e di capitale che indebolisce l’ecosistema europeo.

Decarbonizzazione (Opportunità e sfide)

Accanto all’innovazione, si sottolinea la necessità di promuovere la decarbonizzazione come un’opportunità di crescita. La transizione verde, infatti, può rappresentare un vantaggio competitivo per l’Europa, riducendo i costi energetici e creando nuove opportunità industriali. Tuttavia, il rapporto avverte che questa transizione deve essere gestita con attenzione per evitare che diventi un freno alla competitività. È fondamentale che i benefici della decarbonizzazione vengano trasferiti agli utenti finali e che le politiche siano coordinate per promuovere tecnologie pulite senza imporre costi insostenibili alle imprese.

Indipendenza Strategica (materie prime e tecnologie)

Un altro tema centrale trattato è l’importanza dell’indipendenza strategica dell’Europa rispetto alle materie prime critiche e alle tecnologie avanzate. Attualmente, l’Unione Europea dipende da un numero ristretto di fornitori internazionali per risorse cruciali, come i semiconduttori e le terre rare, utilizzate in molte tecnologie moderne. Per affrontare questa vulnerabilità, Draghi propone un piano europeo di politica economica estera che coordini accordi commerciali e investimenti con nazioni ricche di risorse. Il rapporto suggerisce anche la costruzione di scorte strategiche e la creazione di partenariati industriali per garantire catene di approvvigionamento sicure e resilienti.

Debolezze dell’innovazione

L’Europa sta vivendo una situazione preoccupante per quanto riguarda l’ecosistema dell’innovazione. A fronte di una robusta produzione scientifica, la traduzione della ricerca in innovazione concreta è molto limitata. Questo problema è aggravato dalla riduzione della spesa privata in ricerca e sviluppo (R&S). Qui si investe meno degli Stati Uniti, della Cina e del Giappone in R&S, con una spesa frammentata che non è sempre ben allineata con le priorità strategiche del continente.

Anche le università europee, pur essendo di alta qualità, non sono spesso tra le prime a livello globale, e ciò ha delle ripercussioni dirette sulla capacità di innovazione. L’Europa soffre inoltre di una mancanza di collaborazione transnazionale tra i suoi paesi membri, con infrastrutture di ricerca insufficienti e cluster innovativi che producono meno valore rispetto ai loro omologhi statunitensi e cinesi.

Le proposte

Una serie di proposte politiche per rafforzare l’ecosistema dell’innovazione in Europa e garantirne una maggiore competitività a livello globale. Si evidenzia la necessità di creare un’agenzia europea simile alla Defense Advanced Research Projects Agency (DARPA) degli Stati Uniti, che possa trasformare le scoperte scientifiche in innovazioni commercializzabili. Questa agenzia dovrebbe operare con un alto grado di indipendenza, collaborando strettamente con il Consiglio Europeo della Ricerca (CER) per finanziare progetti innovativi e scientifici di alto impatto.

Incentivare ulteriormente gli investitori privati, ad esempio attraverso agevolazioni fiscali, per attrarre più capitali verso le start-up e le scale-up europee. Si suggerisce, inoltre, di modificare il framework normativo “Solvency II” per liberare il capitale delle compagnie assicurative e indirizzarlo verso gli investimenti nelle imprese innovative.

  • Rafforzare il sistema finanziario per le Start-up: Il sistema finanziario europeo, che non è adeguatamente sviluppato per supportare le start-up, specialmente quando queste devono superare le fasi iniziali di crescita. Per migliorare la situazione, il rapporto propone di rivedere il Fondo Europeo per gli Investimenti (FEI) e di coordinarlo meglio con altri strumenti di supporto, come il Fondo del Consiglio Europeo per l’Innovazione (EIC).
  • Investire nelle università e nelle infrastrutture tecnologiche: Per mantenere il proprio posizionamento globale, l’Europa deve investire in infrastrutture di ricerca e tecnologiche di livello mondiale, come il CERN, che svolgono un ruolo cruciale non solo per la ricerca scientifica, ma anche per l’innovazione tecnologica. Draghi propone di aumentare gli investimenti congiunti provenienti da fondi UE, nazionali e privati per sostenere la creazione di nuove infrastrutture all’avanguardia. Parallelamente, promuovere l’eccellenza nelle università europee. Suggerisce di raddoppiare il sostegno alla ricerca innovativa tramite il Consiglio Europeo della Ricerca (CER) e di introdurre strumenti specifici per attirare talenti di ricerca di alto livello, come la posizione di “Cattedra UE”, destinata a ricercatori di spicco.
  • Un quadro normativo semplificato per le imprese innovative: Per rendere l’Europa più attrattiva per le imprese innovative, il Rapporto Draghi invita a creare un quadro normativo più semplice e favorevole, soprattutto per quanto riguarda il sistema dei brevetti. La proposta è di estendere l’adozione del Brevetto Unitario Europeo, per ridurre i costi delle domande di brevetto e garantire una protezione territoriale uniforme in tutta l’UE.

Infine introdurre un nuovo statuto giuridico per le start-up, denominato “Società Europea Innovativa”, che consentirebbe alle imprese di operare sotto un’unica legislazione armonizzata a livello europeo.

Sebbene queste linee guida non siano certo delle novità assolute, il rapporto Draghi rimarca una strada chiara per rendere l’Europa più competitiva e innovativa. Attraverso politiche mirate a supportare le start-up, rafforzare la ricerca e incentivare gli investimenti. Tuttavia, il successo di queste politiche richiede un impegno coordinato da parte degli Stati membri e delle istituzioni europee, oltre che un forte sostegno da parte del settore privato. L’Europa deve diventare un leader globale nell’innovazione e siamo già in enorme ritardo.

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