Misurare l’innovazione in azienda è un processo complesso che va ben oltre la semplice analisi dei risultati finanziari. Nell’era digitale e green, le imprese sono chiamate a navigare in un contesto sempre più complesso, dove l’innovazione non si limita più soltanto agli investimenti in Ricerca e Sviluppo o alla protezione dei diritti di proprietà intellettuale. Il processo innovativo abbraccia ora una vasta gamma di attività, dalla collaborazione con startup fino all’impiego di nuovi modelli di business e l’interazione diretta con i consumatori. In Italia, il panorama aziendale riflette questa evoluzione, con le imprese che cercano di adattarsi e misurare l’efficacia delle loro iniziative innovative attraverso indicatori sempre più sofisticati.
L’evoluzione dei KPI per l’innovazione:
Tradizionalmente, i Key Performance Indicators (KPI) legati all’innovazione si focalizzavano su metriche finanziarie come il Return on Investment (ROI) o sugli investimenti in Ricerca e Sviluppo. Tuttavia, questa visione risulta riduttiva nell’attuale contesto digitale. Un’indagine dell’Osservatorio Startup Intelligence del Politecnico di Milano ha rivelato che poco più del 30% delle grandi imprese italiane ha implementato un sistema di misurazione dell’innovazione e solo l’8% dispone di un modello strutturato con metriche definite, evidenziando una crescente consapevolezza ma anche le difficoltà nell’adozione di approcci strutturati.
Innovare oltre i confini aziendali:
L’innovazione, oggi più che mai, non avviene esclusivamente all’interno delle mura aziendali. La collaborazione con startup, l’utilizzo di incubatori e acceleratori e la partecipazione a network di innovazione aperta sono diventati aspetti chiave delle strategie innovative delle imprese. Questo approccio richiede KPI che possano riflettere l’efficacia e il valore generato da queste collaborazioni esterne.
KPI Specifici per l’Innovazione:
Tra i KPI più significativi per misurare l’innovazione troviamo il numero di nuove idee generate, il tasso di adozione delle innovazioni e la percentuale di ricavi derivanti dai nuovi prodotti o servizi. È altresì fondamentale monitorare il tasso di successo dei progetti di innovazione, comprendendo quanti di questi raggiungono gli obiettivi prefissati, nonché valutare l’impatto dell’open innovation attraverso il numero di partnership e collaborazioni instaurate.
Un framework per il valore generato:
La società P4I ha proposto un framework che intende abbracciare tutte le dimensioni del valore generato dall’innovazione, sia quelle quantitative, direttamente misurabili, sia quelle qualitative, come la trasformazione della cultura aziendale verso l’innovazione. Questo modello si articola in diverse dimensioni, tra cui Risorse, Attività, Conoscenza, Business, Cultura e Competenze, ognuna delle quali richiede una serie di indici personalizzati in base agli obiettivi dell’impresa.
Personalizzare l’approccio all’innovazione:
Non esiste un’unica soluzione valida per tutte le imprese quando si tratta di misurare l’innovazione. Ogni azienda, con i propri obiettivi strategici e progetti innovativi, necessita di un approccio tailor-made. È essenziale bilanciare correttamente i vari indicatori e considerare sia gli aspetti più tangibili e quantificabili dell’innovazione, sia quelli più intangibili legati alla cultura aziendale e alle competenze sviluppate.
Misurare l’innovazione in azienda richiede una comprensione profonda delle dinamiche interne e esterne all’organizzazione, nonché la capacità di adottare metriche che riflettano fedelmente il valore generato dalle iniziative innovative.
Nel contesto italiano, dove le PMI giocano un ruolo cruciale nell’economia, l’adozione di un framework strutturato per la misurazione dell’innovazione rappresenta una sfida ma anche un’opportunità per stimolare la crescita e la competitività nel lungo termine.