L’AI Act europeo, approvato dal Parlamento Europeo, rappresenta un passo significativo verso la regolamentazione dell’intelligenza artificiale nell’Unione Europea, ponendo le basi per uno sviluppo delle tecnologie AI che rispetti i diritti fondamentali e la dignità umana. Questo regolamento, il primo del suo genere a livello mondiale, mira a bilanciare le opportunità offerte dall’IA con la necessità di mitigare i rischi associati al suo impiego. Ma cosa è di preciso l’AI ACT Europeo?
L’AI Act classifica i sistemi di intelligenza artificiale in base al livello di rischio, da minimo a inaccettabile, imponendo requisiti e restrizioni più stringenti per quelli considerati ad alto rischio. Il regolamento si applica a tutti gli attori, sia pubblici che privati, che producono o utilizzano sistemi AI destinati al mercato europeo o che influenzano individui all’interno dell’UE.
Quali sono i punti di forza?
- Precedente Globale: L’UE stabilisce un modello per la regolamentazione dell’IA che potrebbe influenzare standard globali.
- Protezione dei Diritti Fondamentali: L’AI Act è progettato per assicurare che lo sviluppo dell’IA rispetti i diritti umani e la dignità.
- Classificazione dei Rischi: L’approccio basato sul rischio permette una regolamentazione flessibile che si adatta alla specificità di ciascun sistema AI.
- Promozione dell’Innovazione: Fornendo un quadro normativo chiaro, l’AI Act può contribuire a promuovere l’innovazione responsabile nell’IA.
I punti deboli e le critiche sollevate?
- Sorveglianza Biometrica di Massa: La decisione di permettere l’uso della sorveglianza biometrica di massa da parte delle forze dell’ordine ha sollevato preoccupazioni riguardo alla privacy e alla libertà individuale.
- Complessità Regolamentare: La complessità e la vastità del regolamento potrebbero rappresentare una sfida per le piccole e medie imprese, potenzialmente limitando l’innovazione.
- Tempistiche di Implementazione: I lunghi periodi previsti per l’entrata in vigore delle varie disposizioni potrebbero ritardare l’effettiva applicazione delle norme, lasciando un vuoto normativo.
Facciamo un esempio (riconoscimento facciale)
Oltre alla sorveglianza biometrica, un altro punto controverso è stato l’utilizzo dei sistemi di riconoscimento facciale. Mentre alcune città europee, come Nizza, hanno sperimentato con successo l’uso di queste tecnologie per migliorare la sicurezza pubblica, altri sostengono che ciò possa portare a una società di sorveglianza, sollevando questioni etiche e legali importanti.
Come monito “Nulla vi apparteneva, se non quei pochi centimetri cubi che avevate dentro il cranio.” (cit. George Orwell, libro 1984) dobbiamo certamente regolamentare l’intelligenza artificiale perché rappresenta un passo importante, cercando di armonizzare lo sviluppo tecnologico con i valori e i diritti fondamentali europei.