domenica, Marzo 9, 2025

InvestAI – “La corsa per l’AI è appena cominciata”.. ma ne siamo proprio sicuri?

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L’intelligenza artificiale (AI) sta assumendo un ruolo sempre più centrale nell’agenda strategica dell’Unione Europea, voi direte, era anche ora!

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La recente dichiarazione della Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ne è una conferma. In occasione di un evento pubblico a Bruxelles, la leader europea ha sottolineato che “la corsa per l’AI è appena cominciata”, annunciando un nuovo piano di investimenti comunitari denominato “InvestAI”. Questo programma punta a mobilitare capitali, competenze e risorse, al fine di porre l’Europa in una posizione di primo piano nella ricerca e nello sviluppo di sistemi e applicazioni di intelligenza artificiale.

L’attenzione alle sfide strategiche

Von der Leyen evidenzia come l’AI non rappresenti più una tecnologia di nicchia o un lusso, bensì un fattore chiave per la crescita economica e l’innovazione in tutti i settori. Dalla sanità ai trasporti, dalla produzione industriale ai servizi finanziari, l’intelligenza artificiale sta ridefinendo processi e modelli di business, imponendo sfide politiche e normative senza precedenti. 

In un contesto globale in cui la competizione con Stati Uniti e Cina è particolarmente agguerrita, l’Europa mira a ritagliarsi uno spazio di rilievo come hub di ricerca e sviluppo di soluzioni AI etiche e affidabili. La stessa Presidente ha sottolineato che la concorrenza non va intesa solo come una competizione per i mercati, ma anche come un’occasione per definire standard e valori che possano orientare l’uso responsabile della tecnologia.

Le priorità della Commissione Europea

La Commissione sta spingendo su diversi fronti per potenziare l’ecosistema europeo dell’AI. Tra le priorità indicate troviamo: 

  • Investimenti in ricerca e formazione: L’obiettivo è rafforzare la competitività europea nel lungo periodo, formare specialisti in grado di sviluppare algoritmi e applicazioni innovative, e creare centri di eccellenza distribuiti su tutto il territorio dell’UE. 
  • Sostegno alle imprese e alle start-up: Creare un ambiente favorevole alla creazione di nuove imprese nel settore tecnologico, fornendo incentivi e condizioni vantaggiose per l’accesso ai capitali, e favorendo la collaborazione tra aziende, università e istituti di ricerca. 
  • Regolamentazione e governance: Continuare il percorso avviato con il pacchetto di proposte legislative su AI e Data Governance, assicurandosi che lo sviluppo di questa tecnologia rispetti valori come la privacy, l’equità e la trasparenza.

Cos’è contiene il piano InvestAI

“InvestAI”, un programma di investimenti basato su un modello di cofinanziamento pubblico-privato. L’iniziativa si propone di raccogliere fondi da diverse fonti, incluse banche d’investimento, venture capital e programmi già esistenti nell’UE come Horizon Europe e Digital Europe. L’idea è di canalizzare questi capitali verso progetti di ricerca e sviluppo in aree ritenute strategiche, tra cui: 

  • AI per la sanità: Sviluppo di soluzioni diagnostiche basate su machine learning, telemedicina e robotica chirurgica avanzata. 
  • Mobilità intelligente: Sistemi di guida autonoma, gestione del traffico e logistica avanzata. 
  • Industria 4.0: Robotica, manutenzione predittiva, ottimizzazione dei processi produttivi e applicazioni IoT per la fabbrica connessa. 
  • Servizi finanziari: Rischio e compliance, analisi predittiva, customer experience personalizzata. 

Von der Leyen ha insistito sul fatto che InvestAI non sarà un semplice fondo, bensì un “acceleratore di idee”, con la possibilità di offrire sostegno non solo economico, ma anche in termini di competenze, mentoring e creazione di consorzi internazionali. Il meccanismo di governance dell’iniziativa prevede la partecipazione di esperti e organi consultivi, al fine di selezionare proposte capaci di generare impatto e garantire ricadute industriali tangibili.

Importanza di un’AI “made in Europe”

Un aspetto particolarmente caro alla Commissione è il concetto di “AI made in Europe”: significa promuovere soluzioni tecnologiche che tengano conto delle peculiarità e dei valori europei, come la protezione dei dati personali e l’attenzione ai diritti fondamentali. Il quadro normativo, nel quale rientrano le proposte legislative dedicate all’intelligenza artificiale, dovrà assicurare un equilibrio tra innovazione e tutela dei cittadini, evitando un eccesso di burocrazia.

Von der Leyen ha ribadito come l’Europa non voglia semplicemente “importare” le soluzioni AI dai colossi esteri, ma puntare sull’autonomia strategica e sulla capacità di forgiare l’evoluzione tecnologica globale, fissando parametri di responsabilità e affidabilità.

Prospettive future

Secondo le previsioni della Commissione, l’intelligenza artificiale diventerà un motore di sviluppo in settori cruciali come l’energia, l’agricoltura e la sanità, contribuendo alla transizione verde e digitale. L’obiettivo di medio termine è raggiungere un maggiore equilibrio sullo scenario mondiale, dove l’Europa possa collaborare e competere alla pari con le potenze già consolidate. 

L’iniziativa InvestAI si affianca ad altre politiche comunitarie, come il Green Deal e Next Generation EU, che guardano a un modello di crescita sostenibile, resiliente e inclusivo. Il successo della strategia, però, dipenderà dalla capacità dell’Unione di coordinare gli sforzi fra Stati membri e di agevolare partnership pubblico-private con una visione di lungo periodo.

Le dichiarazioni di Ursula von der Leyen, supportate dal lancio di InvestAI, evidenziano come l’AI sia ormai un tema prioritario per le istituzioni europee. La Presidente vede nello sviluppo tecnologico un’opportunità per rafforzare competitività e sovranità digitale, ma al contempo ribadisce l’importanza di salvaguardare i diritti fondamentali e di favorire un’innovazione che metta al centro le persone. La “corsa all’AI” – come la definisce von der Leyen – è dunque appena iniziata. Sarà davvero così o il gap da colmare con le principali potenze è ormai troppo ampio?

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