giovedì, Novembre 21, 2024

Non parlarmi. Io ti sento. Active Listening, gli smartphone ci ascoltano veramente?

Share

“Il nostro smartphone ci ascolta davvero?” tema caldo nelle discussioni recenti in termini di privacy. E sempre più crescente il timore che i nostri dispositivi, sempre più smart, possano raccogliere dati vocali per scopi commerciali. La recente rivelazione del Cox Media Group (CMG) ha sollevato nuove preoccupazioni, portando alla luce l’esistenza dell’Active Listening, una tecnologia che promette di raccogliere conversazioni rilevanti attraverso dispositivi come smartphone e smart TV.

Il termine Active Listening si riferisce alla capacità di un dispositivo di ascoltare continuamente l’ambiente circostante, raccogliendo dati vocali anche quando l’utente non sta interagendo direttamente con esso. Questa tecnologia viene presentata come uno strumento di marketing avanzato, capace di targettizzare pubblicità in modo più preciso, basandosi sulle parole chiave pronunciate dagli utenti durante le loro conversazioni.

Secondo quanto riportato da Cox Media Group, l’active listening utilizza i microfoni di smartphone, smart TV e altri dispositivi per captare conversazioni ambientali, analizzandole poi tramite algoritmi di IA. Il fine ultimo? Fornire alle aziende locali la possibilità di inviare pubblicità personalizzate basate sulle conversazioni private. Questa pratica, però, solleva grandi preoccupazioni in termini di privacy e sicurezza dei dati personali.

Il Dubbio: Gli Smartphone ci ascoltano veramente?

La rivelazione che i nostri dispositivi potrebbero “ascoltarci” ha scatenato un acceso dibattito. Alcuni utenti hanno sempre sospettato che gli smartphone potessero catturare conversazioni per poi mostrare annunci pubblicitari correlati. Quante volte, dopo aver parlato di un prodotto, ci è capitato di vedere apparire annunci proprio su quel prodotto nei nostri feed social? Sebbene fino ad oggi non ci fossero prove concrete di una simile attività su vasta scala, le dichiarazioni di CMG hanno confermato che la tecnologia per farlo esiste davvero.

L’Impatto sulla Privacy:

L’intercettazione delle conversazioni private per scopi di marketing è vista come una violazione dei diritti fondamentali degli utenti, che spesso non sono nemmeno consapevoli di essere “ascoltati”. Sebbene molti produttori di smartphone e software neghino di usare queste tecnologie senza il consenso esplicito dell’utente, il sospetto rimane. La preoccupazione principale riguarda l’assenza di trasparenza su come i dati vocali vengano raccolti e utilizzati. In molti casi, gli utenti potrebbero non essere pienamente consapevoli delle autorizzazioni che concedono alle app, che spesso includono l’accesso ai microfoni dei dispositivi. Senza controlli adeguati, le conversazioni private potrebbero essere facilmente intercettate e analizzate, trasformandosi in informazioni preziose per il marketing mirato.

Come Proteggersi: 3 Semplici Passaggi

  • Disattivare l’ascolto continuo: La maggior parte degli smartphone, sia Android che iOS, consente di disabilitare la funzionalità di ascolto continuo. Questo può essere fatto direttamente nelle impostazioni del dispositivo. Ad esempio, su Android, è possibile disattivare l’ascolto passivo di Google Assistant, mentre su iPhone si può limitare Siri.
    • Android: Vai su Impostazioni > App e notifiche > Autorizzazioni app > Microfono, e disattiva l’accesso al microfono per le app che non lo richiedono strettamente.
    • iPhone: Vai su Impostazioni > Siri e ricerca, e disattiva “Ehi Siri” per interrompere l’ascolto continuo.
  • Controllare le autorizzazioni delle app: Molte applicazioni richiedono l’accesso al microfono anche quando non sembra necessario. È importante controllare regolarmente le autorizzazioni delle app installate e rimuovere l’accesso al microfono per le app che non ne hanno bisogno.
    • Android: Vai su Impostazioni > Privacy > Gestisci autorizzazioni > Microfono, e rivedi le app che hanno accesso al microfono.
    • iPhone: Vai su Impostazioni > Privacy > Microfono, e disabilita le app non necessarie.
  • Aggiornare regolarmente il software: Gli aggiornamenti software spesso includono patch di sicurezza importanti che possono prevenire l’abuso delle autorizzazioni. Assicurarsi che lo smartphone e le app siano sempre aggiornati all’ultima versione disponibile è fondamentale per evitare vulnerabilità.

Disattivare l’Active Listening è ormai necessario?

Il confine tra innovazione tecnologica e protezione della privacy si sta assottigliando sempre di più e i consumatori devono essere consapevoli dei rischi che corrono nell’era digitale. Ogni volta che concediamo un’autorizzazione a un’app o accettiamo i termini di servizio di un nuovo dispositivo, rischiamo di sacrificare un po’ della nostra privacy.

Ti è piaciuto questo articolo?

Read more

Ultimi articoli