Nel 2024, assisteremo ad un evento storico: più persone potrebbero votare quest’anno che in qualsiasi altro anno della storia. Questo fatto, anche sottolineato da Bill Gates nel suo blog, pone una serie di sfide uniche in termini di cybersecurity e protezione dei dati. Si prevede che quasi 4 miliardi di persone (più della metà della popolazione globale), voteranno in 76 paesi.

Questo include le elezioni dell’Unione Europea e molte altre consultazioni importanti in tutto il mondo. Un sistema globale che presenta un forte rischio di disinformazione, deep fake e pesanti Ostacoli mediatici. Una preoccupazione palese tra gli osservatori che non ha precedenti.

I candidati dovranno affrontare i rischi di disinformazione e manipolazione. Con i loro team dovranno essere consapevoli della crescente sofisticazione delle suddette tecniche e sarà fondamentale che essi si allenino a comprendere ed a navigare nel panorama della sicurezza informatica. Per esempio identificando e rimuovendo di contenuti “tossici”.

Anche le grandi aziende tecnologiche, spesso indicate come Big Tech, ed il giornalismo svolgeranno un ruolo cruciale in questo contesto. Avranno la responsabilità di monitorare e moderare i contenuti per garantire un processo elettorale equo.

La tecnologia è uno strumento potente per facilitare queste elezioni, poichè introduce una serie di complicazioni, ma potrà essere anche un potente alleato se utilizzata nel modo corretto per:

• monitorare e mitigare i rischi;
• isolare la disinformazione e la polarizzazione
• garantire la trasparenza del processo elettorale;
• proteggere l’integrità del voto;
• proteggere l’identità degli individui.

Sarà un anno cruciale. Con una enorme quantità di dati e record coinvolti. Ma avremo la giusta preparazione e consapevolezza per affrontare questa sfida garantendo un processo elettorale sicuro?